Reportage
Valencia: vivir sin dormir
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“Vivir sin dormir”, vivere senza dormire: questo è il motto di Valencia.
Una città attivissima, dove si percepisce l’inesauribile voglia di far festa, 24 ore su 24. Sede di una delle università più antiche e prestigiose della Spagna, Valencia racchiude il suo incantevole centro storico con una cintura verde di 10 km: un parco, realizzato nel vecchio letto del fiume Turia, completamente ciclabile, dove valenciani e turisti passeggiano, corrono, si rilassano e fanno sport nelle numerose strutture presenti (campi da calcio, rugby, tennis, softball, baseball e addirittura piscine).
Quello che forse colpisce di più della città spagnola è la fusione unica, mirabile e armonica di passato e futuro, tradizione e tecnologia: se da un lato ancora fortissima è la partecipazione alle feste popolari de Los Reyes Magos e de Las Fallas, dall’altro l’alta concentrazione di architetture futuristiche rendono Valencia una delle città più all’avanguardia in Europa.
Il 5 di gennaio arrivano dal mare i Re Magi, che attraversano la città seduti su ricchi carri lanciando caramelle e dolcetti ai bambini, e il giorno dell’Epifania le pasticcerie sono letteralmente prese d’assalto per poter coronare il pranzo di festa con il tipico dolce valenciano, il Roscón, una sorta di brioche a pasta fine decorata con pezzetti di frutta candita, e nel cui impasto vengono nascoste una piccola sorpresa e un fagiolino (chi trova la sorpresa verrà incoronato re o regina della casa, mentre chi trova il fagiolino dovrà farsi carico dell’acquisto del Roscón dell’anno successivo). Ma la tradizione più sentita è quella delle Fallas, una festa incredibile che si svolge per un’intera settimana in occasione di San José (19 marzo). Prende il nome dalle opere monumentali e artistiche realizzate per l’occasione in legno e cartapesta che rappresentano personaggi e situazioni tratti dall’attualità e che vengono bruciati in enormi falò cittadini tra canti, balli, e bellissimi spettacoli pirotecnici.
Allo stesso tempo però, Valencia guarda determinata al futuro. Negli ultimi anni ha accolto le curiose e avveniristiche architetture di Santiago Calatrava, suo figlio più illustre. Le più spettacolari fanno parte della nuovissima Città delle Arti e della Scienza, complesso di edifici concepito per la divulgazione scientifica e culturale. La Ciudad si estende su una superficie di 35 ettari e rappresenta oggi uno dei maggiori poli attrattivi per i turisti, con una media di 2 milioni di visitatori all’anno. La parte più stupefacente è l’Hemisfèric, che si mostra al mondo come un grande occhio che vede e scruta, con tanto di ciglia e un bulbo oculare che funge da schermo gigante per le innumerevoli proiezioni cinematografiche. L’ingegnoso effetto ottico è notevolmente ampliato da uno specchio d’acqua alla sua base. Vicino a esso si trova il Museo de las Ciencias che ha la forma di un enorme dinosauro. A corredo di questo complesso c’è infine l’Oceanografic, il più grande acquario d’Europa, con 500 specie acquatiche provenienti da tutto il mondo. La particolarità del Parco è che si può letteralmente entrare dentro l’acqua senza bagnarsi, grazie a dei sottopassaggi trasparenti, intorno ai quali la vita delle specie inserite scorre naturalmente.
Si passa quindi dalla sensazione di essere parte di un romanzo, passeggiando nelle strade e nelle piazze dal sapore antico e trasognato, alla forte energia del nuovo, che, attraverso le ultime scoperte scientifiche, ti trascina veloce in un mondo moderno e futuristico. E tutto questo avviene senza fratture o stravolgimenti, sempre avvolti dalla calda luce di un sole che splende per 300 giorni l’anno.
Una città attivissima, dove si percepisce l’inesauribile voglia di far festa, 24 ore su 24. Sede di una delle università più antiche e prestigiose della Spagna, Valencia racchiude il suo incantevole centro storico con una cintura verde di 10 km: un parco, realizzato nel vecchio letto del fiume Turia, completamente ciclabile, dove valenciani e turisti passeggiano, corrono, si rilassano e fanno sport nelle numerose strutture presenti (campi da calcio, rugby, tennis, softball, baseball e addirittura piscine).
Quello che forse colpisce di più della città spagnola è la fusione unica, mirabile e armonica di passato e futuro, tradizione e tecnologia: se da un lato ancora fortissima è la partecipazione alle feste popolari de Los Reyes Magos e de Las Fallas, dall’altro l’alta concentrazione di architetture futuristiche rendono Valencia una delle città più all’avanguardia in Europa.
Il 5 di gennaio arrivano dal mare i Re Magi, che attraversano la città seduti su ricchi carri lanciando caramelle e dolcetti ai bambini, e il giorno dell’Epifania le pasticcerie sono letteralmente prese d’assalto per poter coronare il pranzo di festa con il tipico dolce valenciano, il Roscón, una sorta di brioche a pasta fine decorata con pezzetti di frutta candita, e nel cui impasto vengono nascoste una piccola sorpresa e un fagiolino (chi trova la sorpresa verrà incoronato re o regina della casa, mentre chi trova il fagiolino dovrà farsi carico dell’acquisto del Roscón dell’anno successivo). Ma la tradizione più sentita è quella delle Fallas, una festa incredibile che si svolge per un’intera settimana in occasione di San José (19 marzo). Prende il nome dalle opere monumentali e artistiche realizzate per l’occasione in legno e cartapesta che rappresentano personaggi e situazioni tratti dall’attualità e che vengono bruciati in enormi falò cittadini tra canti, balli, e bellissimi spettacoli pirotecnici.
Allo stesso tempo però, Valencia guarda determinata al futuro. Negli ultimi anni ha accolto le curiose e avveniristiche architetture di Santiago Calatrava, suo figlio più illustre. Le più spettacolari fanno parte della nuovissima Città delle Arti e della Scienza, complesso di edifici concepito per la divulgazione scientifica e culturale. La Ciudad si estende su una superficie di 35 ettari e rappresenta oggi uno dei maggiori poli attrattivi per i turisti, con una media di 2 milioni di visitatori all’anno. La parte più stupefacente è l’Hemisfèric, che si mostra al mondo come un grande occhio che vede e scruta, con tanto di ciglia e un bulbo oculare che funge da schermo gigante per le innumerevoli proiezioni cinematografiche. L’ingegnoso effetto ottico è notevolmente ampliato da uno specchio d’acqua alla sua base. Vicino a esso si trova il Museo de las Ciencias che ha la forma di un enorme dinosauro. A corredo di questo complesso c’è infine l’Oceanografic, il più grande acquario d’Europa, con 500 specie acquatiche provenienti da tutto il mondo. La particolarità del Parco è che si può letteralmente entrare dentro l’acqua senza bagnarsi, grazie a dei sottopassaggi trasparenti, intorno ai quali la vita delle specie inserite scorre naturalmente.
Si passa quindi dalla sensazione di essere parte di un romanzo, passeggiando nelle strade e nelle piazze dal sapore antico e trasognato, alla forte energia del nuovo, che, attraverso le ultime scoperte scientifiche, ti trascina veloce in un mondo moderno e futuristico. E tutto questo avviene senza fratture o stravolgimenti, sempre avvolti dalla calda luce di un sole che splende per 300 giorni l’anno.
Sandra Giusti,
Gennaio 2017
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