Reportage
Viaggio in Nepal con la Pepita
Namasté è stato il saluto della nostra guida che ci ha accolto in aeroporto al nostro arrivo in Nepal.Aprile è un mese indicato per fare questo viaggio, infatti la pioggia si è fatta vedere solo due giorni, al nostro arrivo, poi sempre sole e temperature gradevoli: caldo di giorno e fresco di sera. Con questo breve itinerario siamo riusciti a cogliere gli aspetti più suggestivi di questo antico Regno Himalayano.
Kathmandu, vivace capitale del Nepal, è ricca di templi buddisti e induisti, pagode e palazzi imperiali, mercati e quartieri dall'atmosfera antica; la Valle di Kathamndu, offre paesaggi montani emozionanti e città storiche di grande interesse. Il Nepal è un piccolo paese a forma di "mattone" stretto fra due colossi come Cina e India; ciò nonostante si "difende" bene: qui infatti si trovano 8 delle 14 montagne del mondo che superano gli 8000 metri tra cui l'Everest, il "tetto del mondo", con i suoi quasi 9000 metri!
Nonostante il grave terremoto che ha colpito questo Paese nel 2015, sono ancora tanti i monumenti rimasti in piedi, soprattutto quelli dell'epoca della dinastia Malla (alcuni più rovinati altri un po’ meno); il governo nepalese si sta impegnando per la ricostruzione: il Nepal non è un paese ricco, la principale economia trainante del paese è l'agricoltura e subito dopo viene il turismo pertanto le autorità stanno lavorando per riportare in auge le celebri attrazioni architettoniche della nazione.
Il nostro hotel, il Fairfield Marriot di Kathmandu, molto bello e comodo in quanto si trova solo a 400 metri da Thamel (il centro commerciale della capitale nepalese) ci ha accolti per un po’ di relax dopo il volo intercontinentale. Dopo un po’ di riposo, nel pomeriggio abbiamo visitato Swayambhunath, uno dei templi buddisti che più rappresentano il Nepal; è noto anche come “tempio delle scimmie", e si trova su un’altura che domina la capitale. In realtà è un complesso di costruzioni, piazzali e stupa (statue, le cui origini risalgono al V secolo d.C.). La sera, in accordo con la guida locale nepalese, abbiamo concordato le visite dei giorni successivi al fine di impostarle al meglio per ottimizzare i tempi.
Il nostro secondo giorno lo abbiamo dedicato alla visita di Pashupatinath, il tempio più venerato del Paese. Il luogo è immerso nel verde ed è attraversato dal fiume sacro Bagmati con i suoi “ghat” ovvero scalinate che arrivano al fiume, in cui la gente del posto e i pellegrini effettuano abluzioni e riti funerari di cremazione. A seguire siamo andati a Boudhanath, dove si ammira il maestoso stupa (monumento buddhista la cui funzione principale è quella di conservare reliquie), considerato il più grande al mondo. Attorno a questo monumento, che si dice contenga un frammento osseo del Buddha, è raccolta una comunità di tibetani che espongono nei loro negozi tappeti e altri articoli tipici di artigianato.
Il pomeriggio ci siamo addentrati nel centro storico di Kathmandu con la sua centrale Durbar Square, il cuore pulsante della città, e il tempio della Royal Kumari (la dea bambina che incarna la dea Taleju). In questa giornata abbiamo avuto la percezione del grande caos pacifico che regna a Kathmandu: traffico continuo e nuvole di polvere ci hanno accompagnato per tutta la giornata. Migliaia di scooter, auto, minibus, mucche, biciclette. C’è di tutto nelle strade... Eppur tutto si muove.
Il terzo giorno abbiamo visitato Patan, seconda città della valle, che sorge oltre il fiume Bagmati che la divide da Kathmandu. Il periodo di maggior incremento delle opere architettoniche risale al XVI secolo. Patan possiede una concentrazione territoriale di edifici ed opere artistiche superiore ad ogni altro centro nepalese. Anche qui il cuore della città è Durbar Square, da cui dipartono le vie che percorriamo a piedi per incontrare i tanti monasteri, templi, vasche, luoghi sacri e negozi della città. Dopo un buon pranzo in ristorante, rientriamo in centro e ci concediamo un po’ di tempo libero per dare sfogo allo shopping a Thamel, dove si può acquistare di tutto. Molto interessante e conveniente è l’abbigliamento da trekking, che è sicuramente una delle maggiori attrattive che ogni anno porta in Nepal migliaia di persone.
La mattina seguente alcune persone del gruppo sono partite di buon ora per un’escursione in aereo per ammirare la bellissima catena dell'Himalaya e soprattutto sorvolare l’Everest! “Un’esperienza unica”, hanno commentato al loro ritorno. Quella all’Everest è un’escursione soggetta alle condizioni meteo, è il pilota che decide di partire o annullare il volo anche all’ultimo minuto.
Nell’arco della giornata abbiamo visitato Changu Narayan, il tempio più antico del Nepal e la bellissima Bhaktapur (o Bhadgaon) probabilmente la più interessante delle tre città della Valle di Khatmandu. Il centro storico conserva il fascino e l’aspetto di un tipico villaggio medievale, con gli stessi ritmi ed attività di un tempo. Fu capitale dal XIV al XVI secolo. È quasi priva di traffico e le sue strade acciottolate si percorrono piacevolmente a piedi tra monasteri, cortili, piazze, santuari, vasche, templi.
Il quinto giorno, sveglia all'alba e partenza per Pokhara, un villaggio disteso lungo le rive del lago Pewa, in cui risuona, pacifico e cadenzato, il suono dei mantra buddisti e si riflettono, nei giorni di bel tempo, le vette delle alte montagne che la sovrastano... Questa è Pokhara, per molti ultima frontiera prima di arrampicarsi lungo la montagna, per altri luogo di partenza per piacevoli escursioni alla scoperta di grotte, cascate, villaggi tibetani e punti panoramici per ammirare le montagne.
Il viaggio per Pokhara è stato di per se un’avventura, è durato tutta la giornata in quanto la strada è la più trafficata del Paese ed è in condizioni abbastanza disastrose. Durante il tragitto ci siamo fermati nell'arroccato villaggio di Gorkha l'antica capitale del Nepal, situata a metà strada tra Kathmandu e Pokhara. Gorkha è famosa per essere la casa dei leggendari guerrieri, i Gurkha, noti per il loro coltello curvo, il kukri, che non poteva essere riposto nella sua fondina senza essere macchiata di sangue. Siamo saliti fino al Palazzo Gorkha, situato in cima ad una ripida collina. La fatica di salire i 1350 scalini è compensata dallo splendido panorama sui campi verdi e l'Himalaya. L'antico palazzo ornato con sculture e incisioni è un bellissimo esempio dell'architettura newari.
Anche se il viaggio è stato faticoso, ne è valsa la pena per ammirare la vita dei contadini che si sviluppa lungo tutto il percorso, con le coltivazioni, i colorati mercati, le belle donne vestite con abiti tradizionali. Arrivati a Pokhara abbastanza stanchi ci siamo sistemati in un hotel in stile tradizionale nepalese con un bel giardino interno e poi a letto presto perché alle 4:00 di mattina del giorno successivo ci saremo alzati per andare ad ammirare l'alba.
Sarangkot è luogo adatto per aspettare il sorgere del sole da dietro la catena himalayana, con i famosi massicci dell' Annapurna e Dhaulagiri. Uno spettacolo bellissimo! Ci siamo seduti in un terrazzo di fronte alle montagne e sorseggiando un tè caldo abbiamo aspettato il sorgere del sole.
Prima del rientro in hotel per la colazione abbiamo visitato il Tempio Brindabashini, bianco edificio immerso nel verde in cima ad un'altura: è dedicato a Parvati (sposa di Shiva). L’aspetto importante del luogo sacro sta nel “saligram” che rappresenta la dea. Il saligram è un fossile nero di animale marino, risalente ad oltre cento milioni di anni fa; è la prova che l’Himalaya nel periodo giurassico era sommerso nel mare. È un oggetto ritenuto altamente sacro. Dopo un ricca colazione, il resto della giornata l’abbiamo passato a zonzo per Pokhara, facendo un rilassante giro in barca sul lago per poi visitare un villaggio tibetano: qui ci sono molti rifugiati provenienti dal Tibet che hanno creato delle piccole comunità. Infine, un po’ di tempo per lo shopping che anche a Pokhara può risultare interessante.
Il giorno successivo, rientrando a Kathmandu, ci siamo fermati a visitare Kirtipur una magnifica eccezione nel panorama degli insediamenti Newar sull’altopiano. Fondata come avamposto militare di Patan nel XII secolo, divenne regno indipendente e fu l’ultima fortezza Malla. Città contadina e mercantile, conserva ancora begli esempi di decorazioni di legno intagliato ed edifici in mattoni che si ergono su terrazze collegate da viuzze ripide. L'ultima sera del viaggio l'abbiamo passata tranquillamente in hotel, con una buona cena al Faifield Marriot, e poi a letto presto perché la sveglia era puntata alle 4: dovevamo partire in direzione dell’aeroporto!
È stato un viaggio interessante sia dal punto di vista storico-culturale che paesaggistico. Per chi volesse trattenersi in Nepal qualche giorno in più, è consigliato fare un trekking, anche non molto impegnativo, per ammirare più da vicino la realtà delle popolazioni che vivono alle falde delle grandi montagne.
Antonella Pacetti
Aprile 2017
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